La lunga avventura dell'arte. Il tesoro d'Italia.

La lunga avventura dell'arte. Il tesoro d'Italia.

Vittorio Sgarbi

Language: Italian

Pages: 402

ISBN: B01K0T16N0

Format: PDF / Kindle (mobi) / ePub


"C'è un'Italia protetta e remota a Morano Calabro, a Vairano, a Rocca Cilento, a Vatolla, a Giungano, a Torchiara, a Perdifumo, incontaminati presidi del Cilento. Poi ci sono le apparizioni. Come gli affreschi di Sant'Angelo in Formis, come il duomo di Anagni con il quale si apre il racconto pittorico di questo libro, anche se i primi segnali della lingua nuova, diretta, espressiva, sapida, sono nella scultura, a partire da Wiligelmo a Modena in parallelo con i primi vagiti della lingua italiana. Quei confini nei quali sono ristretti a coltivare i campi, cacciati dal Paradiso terrestre, Adamo ed Eva. Poco più tardi vedremo altri contadini affaticati, di mese in mese, nel Battistero dell'Antelami a Parma. Soltanto a Ferrara il lavoro sembrerà riservare una imprevista felicità. Il Maestro dei Mesi trasmette il piacere che ha provato estraendo fanciulli dalla pietra. Siamo nel 1230, in largo anticipo sul ritrovamento della vita nella pittura, prima ancora che in Toscana, nel cuore della Valle Padana, a Cremona, con il racconto delle storie di Sant'Agata di un maestro anonimo; non sarà un caso che la nuova lingua toscana in pittura si espanda fino a Padova con Giotto nella Cappella degli Scrovegni, e di lì in tutto il Nord. Siamo in apertura del Trecento, e diventa lingua universale quella che ha iniziato a parlare Giotto, ponendosi davanti le energie dei corpi e la loro azione..." (Vittorio Sgarbi) Introduzione di Michele Ainis.

The White War: Life and Death on the Italian Front 1915-1919

The Monster of Florence

Florence: The Biography of a City

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VITTORIO SGARBI è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero ed è autore di saggi e articoli. Il secondo viaggio nel “Tesoro d’Italia” - Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo - è in uscita per Bompiani a novembre. Una storia e una geografia del tesoro dell’arte italiana. In questo primo volume dedicato ai secoli dall’XI al XIV, oltre 40 artisti, alcuni notissimi, altri meno, si svelano al lettore in un viaggio da Anagni.

Effetti del buono e del cattivo governo. Ambrogio inizia la sua nuova impresa proprio nell’anno della morte di Giotto, il 1337. Terminerà nel 1340. Si tratta di una delle prime imprese di così esplicito carattere civile, tanto da indurre Vasari a considerare Ambrogio “gentiluomo e filosofo”. L’impressione, davanti a questo vasto ciclo narrativo, è di essere al cinema, dove la città è protagonista. Nelle strade e nei palazzi, nelle danze popolari e nei mercati, nelle botteghe e nel lavoro dei.

Di santi e beati. Un ordine da molti interpretato come corrispondenza tra il regno di Dio e quel potere degli uomini che, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, si celebra. Il trono della Vergine e i banchi dei santi sono posti in relazione con il seggio del doge e i lunghi sedili longitudinali per i membri del Maggior Consiglio. Guariento obbedisce a questo programma iconografico più per una convinzione estetica e formale che per l’indicazione iconografica del programma. È l’ordine.

Pietro da Rimini arriva come per delega del grande maestro, quasi con l’impegno non solo di emularlo, ma di sostituirlo. Giotto è ancora vivo e, dietro di lui, il grande pittore che pensa e dipinge a Tolentino vuole stabilire un nesso, potenziato, tra la dottrina e l’immagine. Così, entro gli spicchi della volta, gli evangelisti e i dottori della Chiesa sono accoppiati assisi su spettacolari troni, vere e proprie cattedre con scaffali, libri, oggetti, sullo sfondo di un cielo stellato:.

Creazione di Adamo, duomo di Modena, particolare della facciata 23 Wiligelmo, Storie della Genesi: Il cieco Lamech uccide Caino e Diluvio universale, duomo di Modena, particolare della facciata Proseguendo il racconto, Wiligelmo vede, dopo l’offerta al Signore, il gesto brutale di Caino che uccide Abele, il quale cade come chi perda l’orientamento e la coscienza. Il mondo è dominato dalle forze del male, e Wiligelmo lo avverte drammaticamente. Il discorso continua con l’episodio del cieco.

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