Ciò che conta è la bicicletta

Ciò che conta è la bicicletta

Robert Penn

Language: Italian

Pages: 216

ISBN: 8862203101

Format: PDF / Kindle (mobi) / ePub


Senza dubbio il più popolare mezzo di trasporto nella storia, la bicicletta è una delle più grandi invenzioni dell'umanità. Robert Penn ci va da quando ha memoria, ci ha anche fatto il giro del mondo. Tuttavia, nessuna delle innumerevoli due ruote che ha posseduto è riuscita a incarnare fino in fondo questa sua autentica devozione. E il momento di farsi fare una nuova bicicletta, un gioiellino costruito su misura in grado di riflettere appieno lo stato di grazia in cui si trova mentre pedala, quello di "un comune mortale in contatto con gli dèi". "Ciò che conta è la bicicletta" è viaggio nella progettazione e nella costruzione della bici dei sogni. Da Stoke-on-Trent, dove un artigiano gli cuce addosso un telaio fatto a mano, alla California, patria delle mountain bike, dove nel retro di un anonimo negozio Robert assiste alla nascita delle ruote, passando per Portland, Milano e Conventry, culla della bicicletta moderna, è il racconto di una storia d'amore. E già che c'è, pezzo dopo pezzo, Penn coglie l'occasione di esplorare la cultura, la scienza e la storia della bicicletta, per narrarci come abbia cambiato il corso della storia dell'uomo: dall'invenzione del "cavallo della gente comune" al suo ruolo nell'emancipazione della donna, fino al fascino immortale di Giro d'Italia e Tour de France. Ecco perché pedaliamo. Ecco perché questa macchina così semplice rimane al centro della nostra vita oggi.

Dustland Requiem (A Bard's Folktale, Book 2)

Dragon Choir

Biggles - Charter Pilot

Sunrise Alley (Charon, Book 1)

Ferno The Fire Dragon (Beast Quest, Book 1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Competitivo, guadagnarvi da vivere e dar da mangiare ai vostri figli, allora dovete avere un telaio in carbonio. Per quanto riguarda tutti noialtri, o possederlo è un lusso inutile oppure siamo vittime di una cospirazione. O entrambe le cose. Ebbene sì, persino nell’industria della bicicletta c’è una teoria della cospirazione. Secondo questa teoria le grandi ditte che costruiscono biciclette per il mercato di massa spendono una fortuna in ricerca e sviluppo per essere certi che i corridori.

Testimone del macello. Senza il lavoro fornito dai cavalli, la società si trovava a dover affrontare una crisi ancora più grave. Ispirato dalla necessità, Drais realizzò un sogno vecchio quanto l’uomo: concepì un cavallo meccanico dotato di ruote. La « draisina » fu inventata nel 1817. Fu il primo prototipo di bicicletta. Conosciuta anche come Laufmaschine (« macchina da corsa »), era costituita da due ruote da carrozza in legno allineate, una panca in legno su cui ci si metteva a cavalcioni e un.

Sedile foderato, appoggiare i piedi sui pedali e sbalordire tutti con la vostra velocità; ma provateci! E non invitate le vostre amiche ad assistere a quella prima performance. Si monta sulla macchina con grande dignità e fiducia, sembra tutto chiaro, ci si accinge a sistemare i piedi nella posizione corretta e… iniziano i problemi. La prima mezzora se ne va [per decidere] chi debba assumere il comando, se voi o la macchina, e la macchina dimostra di possedere una perizia e una perseveranza che vi.

All’apice, il protagonista, un piccolo borghese di nome Hoopdriver, commesso in un negozio di tessuti, conosce durante una vacanza in bicicletta una giovane donna dell’alta borghesia che se n’è andata di casa per esibire « la propria libertà – su una bicicletta, in luoghi di campagna ». Nel romanzo Wells mette in satira il classismo della società britannica e mostra come 11 la bicicletta la stesse erodendo. Sulla strada, Hoopdriver e la giovane donna sono uguali. L’abbigliamento, i club, i.

Decenza. Su commissione del club, Charles Bennett della Sharp & Smith, una ditta di accessori per lo sport di Chicago, inventò il sospensorio, quell’accessorio tutto maschile che in inglese prende il nome di jockstrap, contrazione di bike jockey strap, « cinto per fantino di bicicletta ». I sellini per donne generavano un’inquietudine particolare tra gli elementi conservatori della società vittoriana. L’idea che la bicicletta potesse stimolare sessualmente le donne era un vero incubo.

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